Molti utenti luce e gas lo ignorano, ma esiste una disposizione di legge, Codice del Consumo (Dl 6 settembre 2005, n. 206) per la quale tutti i clienti, liberi di scegliere il proprio fornitore di energia elettrica e di gas naturale, hanno anche la libertà di separarsene ed esercitare il diritto di ripensamento o il diritto di recesso quando il contratto per la loro fornitura non sia più conveniente.
L’ARERA (Autorità di regolazione per Energia, Reti e Ambiente) vigila sul rispetto del Codice di condotta commerciale, applicando gli articoli dal 52 al 59 del Codice di Consumo, e impone a tutte le imprese responsabili dei servizi di energia elettrica e del gas metano norme di comportamento ben definite che consentano a tutti gli utenti il diritto di ripensamento o recesso di una fornitura luce e gas. I clienti domestici per luce o gas avranno la possibilità di chiedere il servizio di Tutela, ma attenzione: a partire dal 1° gennaio 2024 tutti i clienti entreranno nel Mercato Libero e il servizio di Tutela cesserà di esistere.

Sommario
Qual è la differenza tra diritto di recesso e diritto di ripensamento
Anche se i due termini vengono spesso usati come sinonimi, bisogna ricordare che esiste una differenza importante e riguarda i tempi di esercizio di questi diritti. Il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), ad esempio, riporta questa definizione: il diritto di recesso consente al consumatore di cambiare idea sull’acquisto effettuato, liberandosi dal contratto concluso senza fornire alcuna motivazione. Questo significa che, a differenza del diritto di ripensamento, per disdire il contratto luce o gas, così come altri servizi di fornitura, non è necessario rimanere entro il termine di 14 giorni.
Per il diritto di recesso bisognerà però seguire altre regole e tempistiche: solitamente i contratti di fornitura luce e gas hanno una durata minima di 12 mesi e, pur rimanendo inalienabile il diritto ad abbandonare il fornitore luce o gas senza fornire alcuna motivazione, la rescissione del contratto prima del tempo stabilito potrebbe comportare una penale come la non restituzione della caparra o deposito cauzionale.
Quando si può esercitare il diritto di ripensamento
Il diritto di ripensamento, ovvero la facoltà di rivedere la scelta fatta su un contratto di fornitura di servizi luce o gas deve essere esercitato entro 14 giorni dalla firma del contratto, se il contratto è stato stipulato in un luogo differente da uffici o sportelli dell’impresa di vendita, cioè se il contratto viene stipulato attraverso forme di comunicazione a distanza (ad esempio, al telefono o via web).
Il punto fondamentale è, come detto, il tempo: il modulo per il diritto di ripensamento andrà compilato e consegnato entro 14 giorni dal ricevimento del contratto. Chi dovesse decidere di esercitare diritto di ripensamento con il fornitore di gas metano o energia elettrica avrà il diritto al pieno rimborso di tutti i pagamenti effettuati, senza ritardi e non oltre 14 giorni dal giorno in cui l’azienda è stata informata della decisione del cliente di esercitare il suo diritto.
Il cliente non dovrà pagare nessuna penale o altre spese come conseguenza di questo rimborso relativo al diritto di ripensamento sulla fornitura luce o gas, rimborso che avverrà utilizzando lo stesso metodo di pagamento usato per la transazione iniziale, anche se spesso le aziende e i clienti riescono a concordare il mezzo di rimborso più veloce per entrambi, di solito un bonifico bancario.
Come disdire il contratto luce o gas
A differenza del diritto di ripensamento, il diritto di recesso prevede tempi diversi e regole diverse. Dobbiamo innanzitutto ricordarci che esiste un tempo di preavviso, perché la rescissione non sarà immediata. Solitamente il preavviso quando si disdice un contratto luce o gas è circa un mese prima per quanto riguarda i clienti domestici e di tre mesi per quelli aziendali o business. Il nostro fornitore avrà quindi un mese di tempo da quando riceverà la comunicazione per chiudere il contratto e inviare le bollette di conguaglio.
Per disdire il contratto luce o gas, così come per esercitare il diritto di ripensamento, dobbiamo procurarci alcuni documenti e dati che dovranno essere allegati alla richiesta: nome intestatario, numero del contratto, indirizzo di fornitura, codice POD o PDR, ma soprattutto un recapito per la ricezione dell’ultima bolletta (conguaglio). In ogni caso in cui dovessero venire dubbi sulla compilazione o sui termini di chiusura della fornitura è sempre bene contattare l’azienda per ricevere informazioni, ma ricordando che i clienti hanno diritto al recesso del contratto in qualsiasi momento. Il servizio clienti dell’azienda sarà sicuramente a disposizione per fornire maggiori informazioni ma in alcuni casi proporrà anche nuove offerte per non perdere i clienti.
Compilazione e invio del modulo per il diritto di ripensamento
Il modulo per esercitare il diritto di ripensamento è allegato al plico contrattuale inviato ai clienti dopo la stipula dello stesso, oppure può essere trovato sul sito del fornitore di luce o gas. In caso di dubbi è sempre bene chiamare il numero del servizio clienti dell’azienda che ci ha proposto il contratto di fornitura. La compilazione del modulo è abbastanza semplice e richiede pochi dati e pochi passaggi.
Sarà necessario indicare i propri dati identificativi (almeno nome, cognome e codice fiscale), il POD della propria fornitura luce o il PDR della fornitura gas e il codice contratto (a volte indicato come numero plico). Il modulo può richiedere anche altri dati a seconda dell’azienda (potrebbero richiedere anche data e luogo di nascita, un proprio contatto telefonico, oppure la data di sottoscrizione del contratto), ma andrà sempre firmato e in ogni caso inviato al fornitore dei servizi entro il tempo stabilito dalla legge. Il modulo per il diritto di ripensamento di fornitura gas e luce può essere solitamente inviato in varie modalità:
- inviando una raccomandata con ricevuta di ritorno all’indirizzo indicato dall’azienda;
- via fax al numero dedicato;
- via email al servizio clienti o, se indicato, un indirizzo specifico per le operazioni di ripensamento e recesso.

Ribadiamo ancora una volta che, per rispettare il termine di ripensamento, è sufficiente ma necessario inviare la comunicazione prima della scadenza del periodo di 14 giorni dalla firma del contratto, ed è quindi bene scegliere il metodo più veloce.
Diritto di recesso e cambio fornitore: lo switch
Un modo semplice per effettuare la disdetta del nostro contratto di fornitura luce o gas è quello dello switch, o cambio fornitore. Per recapitare la disdetta dovremo semplicemente stipulare un nuovo contratto con un nuovo fornitore gas o luce che, nella maggior parte dei casi, penserà a comunicare al vecchio la disdetta, anche se è sempre meglio controllare periodicamente che tutte le operazioni vadano a buon fine. Saremo comunque obbligati a dare un preavviso di un mese per le forniture domestiche e di tre mesi per le forniture business, in conformità con le normative vigenti.
Se non sei soddisfatto del tuo fornitore luce o gas e vuoi esercitare il diritto di recesso, trova una buona offerta di un nuovo fornitore più conveniente e adatta alle tue esigenze.