È passato più di un mese da quando il ministro Cingolani aveva annunciato un aumento delle bollette luce e gas per l’ultimo trimestre del 2021 e l’impatto si è fatto sentire su tutta la linea. Durante un incontro della CGIL a Genova il ministro per la Transizione Ecologica aveva annunciato che a partire da ottobre 2021 le bollette dell’energia elettrica avrebbero subito un aumento consistente, sino al 40%, per via della crescita della richiesta energetica mondiale, della scarsità di approvvigionamento e riserve di gas europee e per l’aumento del costo delle tasse europee sulle emissioni di CO2.
E l’aumento c’è stato, con pesanti conseguenze economiche non solo in Italia e non solo nelle tasche dei consumatori domestici. Il prezzo più alto lo stanno pagando soprattutto le tante piccole e medie imprese che cercavano di riprendersi da un anno di rallentamenti e chiusure legate al COVID-19. I governi in tutta Europa hanno cercato comunque di metterci una pezza, per quanto temporanea, ed evitare così che l’economia continentale sprofondasse nel baratro.
Il governo italiano e l’autorità per l’energia hanno infatti concordato diverse misure economiche per contrastare un aumento per cui, l’Italia è quasi impotente. Siamo un paese quasi esclusivamente importatore di energia, sia per quanto riguarda l’acquisto di energia elettrica prodotta dai paesi confinanti, sia per quanto riguarda la materia prima principale per la produzione dell’energia elettrica, cioè il gas metano; l’utilizzo di rinnovabili va più a rilento di quanto non serva e lo sviluppo di nuovi impianti è sempre al palo.
Cosa cambia con l’aumento delle bollette luce e gas
Le novità nella bolletta luce e gas di ottobre son state diverse. Innanzitutto l’azzeramento o la drastica riduzione degli oneri di sistema. Nella bolletta dell’energia elettrica ad uso domestico e per le piccole imprese possiamo vedere che il costo per gli oneri di sistema è stato completamente azzerato. Nelle tariffe del gas naturale ad uso domestico, invece, il peso degli oneri di sistema è schiacciato a 1 euro. Per quanto riguarda le tariffe aziendali del gas, gli oneri di sistema rimangono un po’ più onerosi ma sono comunque stati abbassati notevolmente.
Un’altra novità nella bolletta del gas ad uso domestico del quarto trimestre 2021 riguarda l’IVA. Con il decreto del 27 settembre, infatti, è stata introdotta una nuova aliquota IVA al 5% per la somministrazione di gas ad uso civile e industriale. Se sino a settembre le voci IVA erano solo due (10% e 22%), con l’aumento delle bollette luce e gas le aliquote nelle tariffe ad uso domestico sono diventate tre.
Come sono cambiate le offerte luce e gas nei comparatori
Vediamo ora di fare una comparazione tra le offerte mensili per l’energia elettrica e il gas naturale di due operatori importanti in Italia, Sorgenia e Illumia. Com’è cambiato il costo medio tra settembre e novembre tra le offerte di punta?
L’offerta Sorgenia Next Energy Luce, calcolata per una richiesta di 3 kWh e un consumo di 2700 kWh annui, aveva un costo di circa 45 euro al mese a settembre, contro i 46 euro circa offerti a ottobre. Illumia, invece, aveva un costo di circa 50 euro con l’offerta SicurInsieme Luce a settembre, e circa 52 euro con l’offerta più bassa di ottobre, la tariffa Luce Altroconsumo Web. Sono in effetti pochi euro di aumento, ma guardando il costo della materia prima energia la differenze si notano eccome.
Se infatti guardiamo la variazione delle tariffe gas tra settembre e ottobre, calcolate per un’utenza domestica con un contatore fino a G6 e un consumo di 800 SMC, il prezzo da un mese all’altro sale di circa 15 euro in più. A settembre, infatti, l’offerta Sorgenia Next Energy Gas aveva un prezzo mensile di circa 72 euro al mese, mentre l’offerta Illumia Gas Altroconsumo Web era di circa 79 euro al mese. nel mese di ottobre, invece, il prezzo delle due offerte è passato rispettivamente a 89 euro e 95 euro al mese.
Non è andata molto meglio a tante piccole e medie aziende che come Illumia e Sorgenia cercano di evitare un eccessivo aumento delle bollette luce e gas ma allo stesso tempo rimanere in attività. Il costo dell’energia sul mercato elettrico italiano e il costo del metano, principalmente importato dalla Russia e dall’Algeria, sono infatti destinati a rimanere alti sino alla primavera, quando la necessità di gas naturale diminuirà con l’aumentare delle temperature.