Arriva il canone RAI anche per smartphone e tablet?

Era il 2016 quando il governo Renzi decise di inserire il canone Rai, una delle tasse più odiate e incomprese dagli italiani, tra le voci della bolletta elettrica. L’idea dell’allora governo era di rendere più difficile l’evasione della tassa utilizzata per coprire una parte delle spese della TV di Stato.

Il canone dal 2017 è stato quindi diminuito a 90 euro all’anno e distribuito in 10 rate da 9 euro al mese (18 € con la tariffazione bimestrale) mantenendo le stesse condizioni di applicazione: paga solo chi ha un apparecchio potenzialmente capace di ricevere il segnale radio/tv; un solo canone per ogni utenza anagrafica; è possibile non pagare se si rientra in certi stretti parametri anagrafici e fiscali.

Canone RAI in bolletta anche per smartphone e tablet?

La bufera si rialza ogni volta che si parla di estendere la platea del pagamento, e così è stato anche l’ottobre scorso, quando il nuovo amministratore delegato RAI Carlo Fuortes ha dichiarato, prima in Commissione di Vigilanza a Camera e Senato, e poi in un’intervista a Repubblica, che vista l’evoluzione dei consumi e la situazione economica dell’azienda sarebbe potuto essere opportuno far pagare il canone o una quota a tutti gli utenti che in Italia utilizzano RaiPlay su dispositivi diversi dalla classica TV.

Fuortes fa notare che l’attuale legislazione a come fondamento una legge del 1938, più di ottant’anni fa, e che da allora la fruizione dei programmi RAI si è decisamente evoluta. Inoltre, ha fatto notare ancora l’AD, l’Italia è tra i paesi con la tassa per la tv di stato più bassa (tra quelli che lo fanno pagare). In Gran Bretagna la BBC fa pagare circa il doppio a tutti i cittadini, indipendentemente dal possesso dell’apparecchio TV, mettendo a disposizione un’app per la visione dei contenuti online come la nostrana RaiPlay. In Svizzera e in Austria, invece il canone è quasi tre volte e mezzo i 90 euro italiani.

Carlo Fuortes fa inoltre presente come il cambiamento delle abitudini di fruizione sia un processo in atto da tempo che deve seguire non solo lo sviluppo dei mezzi per consegnare il prodotto, com’è appunto RaiPlay, ma anche far pagare chi poi usufruisce del prodotto quasi quotidianamente attraverso altri dispositivi (pc, smartphone o tablet).

Il canone o una tassa sostitutiva servirebbe in questo modo per agganciare i concorrenti delle piattaforme digitali come Netflix, NowTv di Sky, Amazon Prime, ma anche per tamponare l’emorragia di introiti pubblicitari che si spostano sui social network e che in tv non possono superare una certa soglia. Sulla qualità dei prodotti RAI, comunque, non sembra esserci nessun tipo di discorso in atto.

Nulla di nuovo sotto il sole

Non sono mancate le reazioni polemiche di tanti politici e giornali nazionali, che fanno notare come la crisi in atto in Italia da ormai 10 anni non sia il territorio ideale per un aumento di una tassa a dire di molti iniqua e da abolire. Al momento, tuttavia, non sembra esserci una proposta concreta per modificare nel senso richiesto da Fuortes il canone RAI, che rimane quindi uguale agli anni precedenti.

Gli unici utenti che possono essere esentati dal pagamento, infatti, sono coloro che hanno solo una radio, o uno schermo video non abilitato alla ricezione del segnale audio/video. Anche gli utenti con più di 75 anni compiuti, con un reddito annuo familiare non superiore a 8000 euro e senza conviventi sono esonerati dal pagamento del canone RAI. Sono inoltre esenti tutti gli agenti diplomatici stranieri, i funzionari e gli impiegati presso consolati, ambasciate o organizzazioni internazionali, i militari di cittadinanza non italiana o il personale civile non residente in Italia di cittadinanza non italiana appartenenti alle forze NATO di stanza in Italia.

Se non si possiede un apparecchio TV è quindi possibile non pagare il canone RAI in bolletta dandone comunicazione all’azienda tramite l’apposito modulo di Dichiarazione di non detenzione scaricabile dal sito dell’agenzia delle entrate. Per maggiori informazioni segui il link alla nostra pagina.