L’energia continua a mantenere prezzi altissimi. Nonostante una piccola discesa dei prezzi all’inizio di questo trimestre e gli iniziali aiuti del governo, il prolungarsi delle tensioni e le disfunzioni strutturali nei vari mercati di approvvigionamento delle materie prime stanno portando a un acuirsi della crisi economica ed energetica.
Nuovo Dl Aiuti: 14 miliardi contro l’inflazione
L’esecutivo italiano si è dovuto impegnare per l’ennesima volta a trovare risorse (questa volta si parla di circa 14 miliardi di euro) per aiutare i cittadini con difficoltà economiche persistenti e per evitare che anche chi fino ad oggi è riuscito a cavarsela possa ritrovarsi di fronte a difficoltà economiche materiali ed economiche insormontabili. Per questo motivo il nuovo decreto legge approvato dal consiglio dei ministri nei giorni scorsi ribadisce e potenzia alcune misure economiche di sostegno ma aumenta anche la tassazione per certe categorie produttive.
L’inflazione, legata all’aumento del costo dell’energia in tutti i settori, è di fatto già salita di diversi punti percentuali, portando anche ciò che rimane della classe media italiana a fare più attenzione alle proprie spese ed investimenti per potersi permettere di pagare senza problemi la bolletta elettrica o quella del gas, o riuscire a fare la spesa ritornando a casa con qualcosa in tasca. I fondi, che inizialmente si pensava sarebbero stati solo 7 miliardi, verranno ricavati con l’aumento della tassa sugli extra profitti della grandi imprese energetiche.
La tassa sugli extraprofitti energia: come funziona e qualche dubbio
Il contributo straordinario che lo stato richiederà alle grandi compagnie e multiutility che si occupano di energia (con l’eccezione di quelle che si occupano solo del trasporto e della distribuzione di energia elettrica e di gas) sarà una tassa una tantum del 10% e andrà pagata entro il 30 giugno, se confermata la bozza del testo del DL uscita questi giorni. L’Antitrust dovrà naturalmente vigilare affinché questa tassa non venga fatta pagare ai consumatori con un ribaltamento dei costi in bolletta: le aziende dovranno infatti comunicare all’istituto di vigilanza il prezzo medio di acquisto e di vendita dell’energia elettrica, del gas naturale e di altri prodotti petroliferi, fornendo copia dei contratti di approvvigionamento e dando quindi l’opportunità di verificare se sono a lungo termine oppure no.
I dubbi di incostituzionalità avanzati da Confindustria nei mesi scorsi non hanno comunque scosso le grandi aziende, che si dicono tranquille e sui cui sembrano pesare poco la norma: Enel Energia programma di versare poco più di 100 milioni di euro nel 2022, grazie a un ampio parco di produzione fatto da fonti rinnovabili, e un guadagno netto di circa 1 miliardo e mezzo solo nel primo trimestre dell’anno; Eni invece sarebbe tra le aziende con rischio di impatto maggiore, secondo le analisi riportate su IlSole 24 Ore, ma non si tratterebbe di perdite destabilizzanti per la crescita dell’azienda, che già a marzo aveva parlato di un impatto di poche centinaia di milioni di euro «nel caso peggiore».
Rimane il dubbio quindi se il governo riuscirà a raccogliere questi soldi dalle aziende, dato che secondo gli analisti di Equista, riportato sempre sul Il Sole il 3 maggio scorso, le società colpite dal provvedimento nei mesi scorsi non avrebbero avuto grossi profitti grazie a contratti di vendita a lungo termine e con prezzi più contenuti del solito, oltre al fatto che la tassazione sarà applicata una tantum e non in maniera sistematica.
Bonus bollette, accise e 200 euro entro luglio 2022
Tra i temi pecuniari che sicuramente hanno interessato i consumatori ci sono le modifiche per l’assegnazione del bonus energia e l’aiuto economico promesso a varie categorie di cittadini.
Per quanto riguarda il bonus luce e gas, lo sconto in bolletta applicato agli utenti di luce e gas con redditi bassi e su cui il governo era già intervenuto a marzo, la sua applicazione diventerà retroattiva, ma per il solo bonus sociale (rimane escluso il bonus luce per disagio fisico che non segue criteri Isee). Una volta presentato l’Isee, i dati verranno comunicata dall’Agenzia delle Entrate alle compagnie di vendita dell’energia (come nuova procedura dal 2021), che applicheranno le compensazioni direttamente in bolletta per tutti gli eventuali pagamenti di somme eccedenti.

Un altro provvedimento importante, per quanto riguarda la lotta all’inflazione e al caro bollette, è la decisione di elargire 200 euro tra giugno e luglio a tutti i lavoratori dipendenti e pensionati con un reddito inferiore ai 35mila euro all’anno. Una cifra che verrà versata direttamente in busta paga nei primi due mesi estivi e che, secondo il ministro Patuanelli, non è detto non venga riproposta in futuro o incrementata. «Ma le risorse sono queste e il provvedimento è stato fatto senza fare scostamenti di bilancio» ha aggiunto.
Viene inoltre confermato sino all’estate (8 luglio) il taglio delle accise sulla benzina e la riduzione sui carburanti utilizzati soprattutto nell’autotrasporto. Il taglio viene esteso anche al metano.
Imprese energivore, approvvigionamento e semplificazioni per gli impianti da fonti rinnovabili
Non manca l’aiuto per le imprese strategiche ed energivore. Tra i provvedimenti del governo nel nuovo Dl Aiuti sono previste infatti diverse misure che cercano di spingere l’economia nazionale verso una miglioramento strutturale e non solo contingente della propria situazione produttiva ed energetica.
Da una parte sono previsti aiuti ed ’estensione del credito di imposta per le imprese energivore, quelle imprese cioè che utilizzano una grande quantità di energia nella produzione e non possono fare a meno del gas naturale o dell’energia elettrica e non possono ancora appoggiarsi interamente alle fonti rinnovabili. Sono imprese fondamentali, anche se sempre meno in Italia (al momento circa 3000): cementifici, vetrerie, raffinerie, acciaierie, industrie cartarie e meccaniche, ecc.
Tra i 14 miliardi erogati con il Dl aiuti una parte servirà anche per creare un fondo da circa 200 milioni di euro per aiutare tutte quelle imprese con forti interscambi con le aree coinvolte nella guerra (per il momento Russia, Ucraina e Bielorussia). Gli aiuti saranno a fondo perduto. Un aiuto dal punto di vista dello snellimento burocratico e della semplificazione verrà invece concesso a tutte quelle imprese che investiranno in progetti di un valore superiore ai 50 milioni di euro in progetti strategici per il paese e l’economica nazionale. Tra questi sicuramento potremmo trovare investimenti in tecnologia di base e, naturalmente, in efficienza energetica.
Tra le semplificazioni del nuovo decreto legge varato dall’esecutivo sono infatti previste quelle dedicate all’energia. Se da una parte si da una deroga (al momento stabilita per sei mesi) alle centrali a carbone in dismissione o conversione affinché continuino a operare per produrre l’energia elettrica necessaria al sistema italiano, dall’altra si offre una semplificazione dei procedimenti di autorizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili. Sono infatti in aumento i progetti presentati e approvati, e in attesa di realizzazione, che prevedono la realizzazione di nuovi impianti di produzione solare, eolica e idroelettrica, sfruttando anche quel che rimane delle nostre riserve d’acqua montane.
«Queste riforme, queste liberalizzazioni o semplificazioni» ha detto il presidente Mario Draghi in conferenza stampa «ci permettono di accelerare la transizione ecologica, di fare quello scatto negli investimenti, nelle rinnovabili che contribuiranno sicuramente a renderci più indipendenti dal gas russo».