Il costo del gas metano è stato in costante aumento questi ultimi due anni, ma in questo nuovo trimestre 2022 (aprile- maggio-giugno) i prezzi sembrano rallentare. Il costo per SMC (Standard metro cubo) è di circa 1,23 euro (1,2362 €) nel prezzo imposto ARERA (aprile-giugno 2022), con una spesa per la materia gas naturale stabilita 94,99 cent€/m3.

I prezzi nel Mercato Libero sono cambiati allo stesso, con le offerte dei fornitori sempre in ordine sparso: c’è chi aumenta il prezzo per rifarsi di offerte basse fatte nei mesi precedenti, e chi invece si decide di abbassare di qualche decina di euro il costo annuale delle proprie offerte. Questo comportamento vale tanto per le offerte per il gas naturale quanto quelle per l’energia elettrica, in una variazione di offerte continua che ha portato molte compagnie a rivedere pienamente la propria strategia di offerta negli ultimi mesi.
Osservando nel tempo le offerte del Mercato Libero sul Portale Offerte ARERA, comparatore di tariffe dell’Autorità dell’Energia, dall’inizio del 2022 le offerte per luce e gas a prezzo fisso (quindi con il costo della materia energia o gas invariabile per un certo periodo di tempo) sono diminuite di numero in maniera considerevole. Se ancora a metà del 2021 sul Portale ARERA era possibile trovare anche una dozzina di diverse offerte luce o gas di un singolo fornitore, già a gennaio il numero si è ridotto drasticamente, con molti venditori finali che proponevano un massimo di due o tre offerte.
In generale la situazione non è cambiata ad Aprile, per i fornitori che ancora propongono offerte a prezzo fisso. Di molte aziende, infatti, è praticamente impossibile trovare offerte sul comparatore ARERA, ad esclusione delle offerte PLACET. Nel nuovo trimestre, alcuni venditori di energia elettrica e gas naturale hanno lasciato alcune offerte “di bandiera” sul sito, altre al momento si limitano ad offerte con prezzo variabile.
Non parliamo solo di piccole compagnie che possono avere difficoltà di bilancio e approvvigionamenti, ma anche delle grandi aziende operanti in Italia, come ACEA, Edison Energia o Eni, nella sua nuova veste green inaugurata qualche mese fa, Plenitude. Anche nel nuovo trimestre, queste aziende, come altre medie e piccole, devono infatti fare i conti con il mercato all’ingrosso e i suoi prezzi in fibrillazione ormai da due anni in seguito a innumerevoli instabilità del mercato mondiale: la pandemia, con il blocco e la ripresa improvvisa della produzione, la guerra economica ormai quinquennale tra USA e avversari asiatici, la tassazione europea della CO2 per incentivare la decarbonizzazione della filiera produttiva ed energetica e, come mattone finale, prima le tensioni e poi la guerra in Ucraina.

Ciò che l’Italia paga è, secondo alcuni esperti del settore energetico, un problema strutturale nell’approvvigionamento e nella produzione di energia, con almeno la metà dell’energia elettrica prodotta bruciando gas naturale che, però dev’essere importato. Non è un problema solo italiano: anche la Germania, per parlare di paesi di taglia simile, ha lo stesso problema di dipendenza dal gas, nel tentativo di allontanarsi dal carbone e, dal dal 2011, di ridurre drasticamente il nucleare.
La guerra in corso, in cui Europa e Stati Uniti sono coinvolte attraverso le sanzioni contro la Russia, non ha naturalmente migliorato da un giorno all’altro lo stato del sistema energetico continentale, anche se l’Europa sembra intenzionata a rischiare il tutto per tutto per piegare il gigante energetico, che attualmente fornisce almeno il 43% del gas naturale e il 25% di petrolio importato in Ue e 4 miliardi di euro all’anno in importazioni di carbone.
Sono quindi tanti i fattori che hanno spinto, nel tempo, il prezzo del gas sempre più in alto e, nonostante questo calo di più di 10 centesimi nel nuovo trimestre, non sappiamo quanto ancora potrà scendere nei prossimi mesi o se il costo del gas al metro cubo possa di nuovo riniziare a correre verso l’alto. Il mondo è affamato di energia, e nonostante gli sforzi dei governi per alleviare l’impatto sulle proprie popolazioni (in Italia abbassando le imposte, quasi azzerando gli oneri di sistema e rinforzando il bonus energia) i prezzi del gas e dell’energia elettrica potrebbero riprendere a salire.