Con l’aumento delle agevolazioni economiche per la mobilità elettrica, sempre più persone scelgono di acquistare un’auto elettrica. Le opzioni di ricarica sono ormai numerose. Oltre alle sempre più frequenti colonnine di ricarica pubbliche, installate e gestite dai fornitori più disparati, grandi o piccoli che siano, molte case automobilistiche e aziende che si occupano di energia elettrica propongono stazioni di ricarica domestica a prezzi tutto sommato accettabili. Come funziona? Solitamente è necessario attivare una seconda linea ed eseguire sopralluoghi e lavori, ma è molto più semplice di quanto possa sembrare.
Sommario
Che cos’è una wallbox, la stazione di ricarica domestica per l’auto elettrica
La wallbox, come dice il nome, è una scatola che si appende al muro, e che gestisce il passaggio di corrente dalla rete alla batteria dell’auto elettrica. È un sistema di ricarica ormai abbastanza diffuso nelle aziende che hanno deciso di adottare una flotta commerciale di mezzi elettrici, ed è sempre più diffusa anche per chi vuole ricaricare la propria auto elettrica o ibrida a casa.

Dove posizionare la postazione di ricarica domestica
La wallbox è progettata per essere installata in spazi diversi, sia al chiuso che all’aperto. Non ci sono restrizioni legali per installarla negli spazi comuni condominiali, a patto che si abbia l’autorizzazione ufficiale dall’assemblea di condominio, in forma scritta. Per l’installazione all’esterno è comunque consigliato posizionare un elemento che ripari la colonnina dalla pioggia (è pur sempre energia elettrica!). Basta anche una semplice tettoia.
Come scegliere il modello giusto
I modelli di colonnina per la ricarica domestica sono oggi i più disparati, ma tutti devono garantire che l’alimentazione del veicolo elettrico avvenga in corrente alternata (AC) con prese e spine che reggano una potenza di 16 A o di 32 A. La potenza e la velocità di ricarica varia in base al modello scelto, solitamente differenziato tra potenza sino a 3,7 kW e potenza oltre i 7,4 kW (sino a 22 kW). Il primo modello, con limite di 3,7 kW, ricaricherà la batteria di un’auto elettrica standard in circa 6-8 ore. Con il secondo modello di stazione di ricarica domestica è possibile scendere sino a 2-3 ore di ricarica.
Dove ordinarla, come ottenerla
Grandi compagnie come Enel (con la controllata Enel X) o Eni Gas e Luce mettono a disposizione i loro modelli e i loro tecnici specializzati per un’installazione completa chiavi in mano della stazione di ricarica domestica, permettendo di collegarsi al proprio contatore, se già presente o al contatore condominiale. È possibile ordinare la propria stazione di ricarica domestica per veicoli elettrici andando sullo store online dei fornitori che abbiamo scelto.

Ecco alcune wallbox proposte da Enel ed Eni Gas e Luce, ottime per ogni modello di auto elettrica:
- Enel X JuiceBox Pro Cellular EU 3,7 kW
- Eni e-Start Box Light – Wallbox Circocontrol Home
- Enel X JuiceBox Pro Cellular EU 7,4 kW
- Eni e-Start Box Plus – Wallbox Etrel Inch Home
I pacchetti proposti sono solitamente “chiavi in mano” e i prezzi si partono dai 2000 € circa, tutto compreso; nei casi di potenza richiesta molto alta è possibile anche l’accesso alle detrazioni fiscali previste per legge. In ogni caso è possibile installare la wallbox con una terza opzione, cioè prevedendo una linea separata per l’alimentazione della stazione di ricarica domestica per l’auto elettrica. Per fare questo è importante tenere conto delle regole previste per legge in caso di allacciamento all’energia elettrica.
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Le regole per l’allaccio
In Italia solitamente è previsto che il punto di allaccio e il contatore siano unici. Ad ogni punto di fornitura o di consegna corrisponde un codice che lo identifica in maniera univoca (vedi codice POD). I lavori per l’allacciamento della linea domestica a quella cittadina, e la posa del contatore, devono sempre essere eseguiti dal distributore che ha in gestione la rete elettrica locale. Da qualche tempo comunque possibile avere più allacci alla stessa abitazione per collegare le pompe di calore o appunto una stazione di ricarica per veicoli elettrici.
La doppia linea: chi la esegue, quanto costa
È quindi possibile fare un allacciamento multiplo per installare strumenti appositi, senza essere collegati al proprio contatore principale. Questi lavori verranno eseguiti dal distributore locale, con le tariffe stabilite, mentre tutti gli altri lavori potranno essere eseguiti dagli operari Enel X o Eni che installeranno la stazione di ricarica domestica.

Il distributore, per un allacciamento permanente standard calcolerà il prezzo in base al tariffario 2020 stabilito dall’Autorità per l’Energia (ARERA). Il calcolo viene fatto su 3 parametri: Quota distanza (la distanza in linea retta tra il punto di fornitura e la cabina di trasformazione più vicina); quota di potenza; contributo fisso (costi amministrativi).
- Contributo fisso: 25,81 € (euro);
- Quota potenza (per ogni kW immesso): 70,41 € (euro);
- Quota distanza: 187,26 € (euro) come quota fissa, a cui aggiungere 93,87 € per ogni 100 metri oltre i 200 metri di distanza dalla cabina di trasformazione, sino a 700 metri; 187,26 € ogni 100 metri se la distanza è compresa tra 701 e 1200 metri; 374,52 € ogni 100 metri se la distanza è oltre i 1200 metri.
Quali dati servono per la richiesta di allacciamento luce in più punti?
La domanda di richiesta di allacciamento da presentare al distributore prevede una serie di certificazioni e autorizzazioni in regola, pena la non esecuzione dei lavori. Per fare richiesta di un allacciamento di più punti di consegna sarà necessario presentare al distributore locale i seguenti documenti:
- dati del cliente finale (nominativo, codice fiscale, ecc.)
- indirizzo del punto di allaccio richiesto
- il fabbisogno di potenza (solitamente 3 kW);
- documentazione sul progetto da realizzare;
- la potenza totale da utilizzare;
- tensione di alimentazione;
- numero dei punti da allacciare (per la stazione di ricarica domestica).