Transizione ecologica e fornitura di energia green: a che punto siamo?

In questi ultimi giorni diverse notizie riguardanti compagnie italiane di vendita e produzione dell’energia sono comparse sui canali d’informazione. Allo stesso tempo, con l’incontro del G7 in Cornovaglia, il tema energetico e ambientale è nuovamente tornato alla ribalta, con la richiesta ai paesi in via di sviluppo, da parte dei 7 paesi più industrializzati, di abbandonare la produzione elettrica basata sul carbone in cambio di un aiuto di ben 2 miliardi di sterline entro il 2025.

La transizione ecologica sembra quindi in alto mare, ma nonostante ciò le aziende italiane si adeguano alle richieste dei consumatori cercando in breve tempo di cambiare il proprio indirizzo di approvvigionamento energetico e lanciando campagne di sensibilizzazione. Lo stato italiano, da parte sua, già da tempo è intervenuto per monitorare e promuovere l’utilizzo di fonti energetiche sostenibili (FER) grazie all’azienda del Ministero dell’Economia e della Finanze GSE, Gestore Servizi Energetici. Questa azienda ha anche il compito di gestire l’emissione e assegnazione tramite asta delle certificazioni di Garanzia di Origine per tutte quelle aziende che producono o vogliono vendere energia pulita.

Cosa fanno le aziende italiane per la transizione ecologica

Il 7 giugno, ACEA ha annunciato il proprio pieno rinnovamento, puntando su una fornitura di energia sostenibile e certificata: energia elettrica prodotta esclusivamente da fonti rinnovabili e certificata; gas naturale con compensazione delle emissioni di anidride carbonica effettuate con l’acquisto di crediti di carbonio certificati (VER: Verified Emission Reduction).

L’8 giugno, A2A e la società d’investimento privato Ardian hanno comunicato la firma di un accordo di collaborazione per lo sviluppo di sistemi di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, con l’obiettivo di arrivare almeno a 3GW di capacità di produzione e possibilmente superarli. Dal comunicato stampa l’accordo sembra più un piano generale, con l’attenzione puntata soprattutto su quanto soldi dovrà mettere ognuna delle due parti e una dichiarata fedeltà e adesione ai vari statement istituzionali in materia di transizione ecologica e ambiente.

città ed energia green

Secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica il 12 giugno, il gruppo Eni punta allo scorporo delle proprie attività di estrazione petrolifera e di gas naturale, che diventeranno società autonome, per avvicinarsi il più possibile all’obiettivo di carbon neutrality previsto per il 2050, come annunciato nel report volontario sulla sostenibilità pubblicato in questi giorni.

Nessuna novità, viste che le voci circolavano già da diversi anni a proposito dei piani aziendali della compagnia. Con l’aumentare della pressione degli investitori, che temono un crollo del valore delle attività su pressione di consumatori sempre più alla ricerca di offerte green, e con l’avanzare dei piani di sostenibilità proclamati urbi et orbi dai governi, la principale azienda petrolifera italiana non poteva che adattarsi alle pressioni per una riduzione della “propria” dipendenza dai combustibili fossili.

Le compagnie di energia green in Italia

Al momento quasi tutte le principali compagnie di vendita dell’energia, i fornitori, propongono offerte di energia rinnovabile e pulita ai clienti del Mercato Libero. Già da tempo Eni Gas e Luce, così come Edison Energia, Iren Luce e Gas, Engie Italia, Hera Comm ed Enel Energia hanno sviluppato le loro offerte green. A questi grandi gruppi si accompagnano piccole aziende di vendita, o produzione e vendita, che hanno fatto della sostenibilità e dell’ambientalismo il loro marchio principale, cercando di intercettare prima di tutti i clienti interessati a consumare energia con una coscienza pulita.

Ecco alcune offerte luce monoraria provenienti da fonti certificate come sostenibili:

Se da una parte la produzione energetica sostenibile aumenta, con circa 900MW installati nel 2020, dall’altra la produzione energetica totale rimane comunque ben lontano dagli obiettivi di sostenibilità, con una copertura da fonti dichiarate sostenibili del 20% sul totale della produzione.

Il metano ci dà una mano?

Nel gioco green entra poi anche il convitato di pietra, il gas naturale, ancora una delle principali fonti di produzione di energia elettrica in Italia, e decisamente poco ecologico. Eppure, aziende dichiaratamente “ambientaliste”, o che vogliono assumere tale immagine, come per esempio ACEA, vendono il prodotto gas naturale per uso domestico o aziendale come in qualche modo sostenibile. Com’è possibile? Leggiamo la spiegazione dei crediti di compensazione direttamente dal comunicato stampa di ACEA:

L’iniziativa “carbon credits” consente infatti, grazie al sovvenzionamento di progetti internazionali, di ridurre le emissioni di gas a effetto serra in atmosfera e di concorrere al raggiungimento dei principali Obiettivi di Sviluppo Sostenibile promossi dalle Nazioni Unite.

In sostanza, le emissioni di CO2 non vengono cancellate (ogni volta che bruciamo qualcosa emettiamo anche biossido di carbonio) ma le aziende possono acquistare delle “patenti” che attestano il loro impegno per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile. È quindi una questione meramente legale, un modo per trovare fondi per la ricerca e per progetti che, forse, in qualche modo, potranno servire a tamponare i danni dell’innalzamento della temperatura media globale e delle conseguenze metereologiche e ambientali.

il gas metano non è una fornitura di energia green

Ricordiamo però che il metano, rilasciato in atmosfera, ha impatto come gas a effetto serra circa 80 volte superiore al biossido di carbonio, nel breve periodo, e che al contrario la CO2 prodotta bruciando metano è inferiore rispetto a quella prodotta bruciando carbone: ogni 16 grammi di metano si producono 44 grammi di CO2. È quindi una soluzione?

In un’ottica di transizione ecologica potrebbe essere un surrogato nel breve medio periodo, per evitare che una mancanza di energia porti i sistemi energivori da cui dipendiamo al collasso. Tuttavia, chiamare fornitura di energia green un combustibile idrocarburo è una semplice operazione di marketing, che aiuta i propri clienti a mantenere pulita esclusivamente la coscienza.