Allaccio luce, subentro o voltura luce. Spesso è difficile sapere quale pratica dobbiamo richiedere al nostro fornitore di energia elettrica.
Allaccio luce, subentro o voltura luce non sono la stessa cosa
Se hai bisogno della posa di un nuovo contatore della luce o del passaggio dell’utenza da utenza di cantiere ad utenza ad uso domestico devi richiedere un allaccio. Se il contatore è già stato allacciato allacciato ma non è mai stato attivato (associandolo ad un contratto di fornitura dell’energia elettrica) allora si tratta di una prima attivazione. Invece, se il contatore era precedentemente attivo e deve essere semplicemente riattivato allora si tratta di un subentro. Se invece hai bisogno di fare la voltura, hai già un contatore attivo nella tua abitazione e un contratto associato ad esso, e vuoi semplicemente cambiare nominativo dell’intestatario del contratto.

In sostanza, quindi, la differenza tra allaccio, subentro o voltura luce riguarda la presenza o meno di un contatore, che a sua volta sarà o meno attivo e legato ad un contratto. Fare l’allaccio, quindi, è la posa vera e propria del contatore e c’è bisogno di un tecnico della rete di distribuzione locale (ad esempio Unareti). Anche per il subentro è necessario chiedere l’intervento di un tecnico che certifichi la regolarità dell’operazione.
Sarebbe una buona pratica tenere sempre in casa e a portata di mano una cartellina con i certificati degli impianti: luce, gas e acqua. In molti casi possono essere necessari, soprattutto nel caso in cui si richieda un intervento tecnico da parte del distributore. Chi realizza gli impianti elettrici, idraulici o gli impianti del gas è obbligato a rilasciare una relazione di conformità che indichi che i lavori sono stati eseguiti nel rispetto di tutte le normative vigenti, con materiali di qualità e in maniera adeguata alle necessità e alle esigenze dell’inquilino e dell’immobile.
Allaccio luce nella casa di campagna: si può fare, quanto cosa?
In alcuni casi può essere utile avere l’elettrica in un terreno di campagna, o collegare alla rete un piccolo immobile in una zona isolata. Se la rete elettrica non arriva in prossimità dell’edificio può essere molto costoso. Il distributore locale, infatti, redigerà un preventivo che, a seconda della mole dei lavori da eseguire, può essere molto salato. Parliamo di migliaia di euro.
In diversi casi risulta più conveniente diventare autonomi, con l’installazione dei pannelli fotovoltaici e l’installazione di sistemi di accumulo. Oggi ci sono tanti fornitori di energia elettrica che propongono impianti di efficientamento energetico e installazione sistemi di produzione di energia elettrica rinnovabile con soluzioni chiavi in mano.

Si può avere l’abitabilità senza essere collegati alla rete elettrica?
No. In Italia per avere il certificato di abitabilità bisogna essere connessi alla rete elettrica. Quindi tecnicamente non è sufficiente avere dei pannelli fotovoltaici e dei sistemi di accumulo. Se vuoi vivere da residente in un immobile questo deve essere connesso alla rete elettrica, quindi dovrai richiede l’allaccio luce, al distributore oppure, se hai già scelto un contratto per la fornitura elettrica, direttamente al fornitore.
Allaccio temporaneo
È possibile avere un allaccio luce temporaneo? Certo. Si può avere un allaccio luce temporaneo per molti motivi: per una sagra paesana, per le luminarie di natale o semplicemente per un cantiere edile. Per questa tipologia di allaccio sono previste tariffe specifiche, in parte stabilite dal distributore (al quale solitamente ci si dovrà rivolgere) in parte stabilite dall’ARERA, l’Autorità di regolazione per l’energia e le reti. Il costo varia in base alla tipologia di lavori che il distributore locale dovrà eseguire per collegare il nostro impianto temporaneo alla rete elettrica locale.