La bolletta energia elettrica è troppo salata e non sai spiegarti perché? Imparando a leggere le principali voci contenute al suo interno è possibile capire come affrontare i costi fissi, come gestire i costi variabili e cosa guardare al momento della scelta di un nuovo contratto per la fornitura di energia elettrica e riuscire a risparmiare.
Sommario
Bolletta energia elettrica: le voci principali
La bolletta luce per un consumatore domestico medio è così suddivisa:
- Materia energia. Rappresenta ormai la maggior parte del costo della bolletta elettrica (80,8% secondo le stime ARERA sul I trimestre 2022) ed è composta da approvvigionamento dell’energia (77,1%) e commercializzazione al dettaglio (3,7%);
- Imposte. Comprende tutte le accise, al momento è circa il 10% della bolletta;
- Trasporto e gestione del contatore. Sono le spese legate alla gestione della rete elettrica nazionale e locale, dall’impianto di produzione al contatore di casa tua. Al suo interno si trova la trasmissione, che è l’attività di Terna. Al momento pesa poco più dell’8% della spesa totale.
- Oneri generali di sistema. Questa voce indica la spesa per diverse attività, ma al momento, con il decreto energia dell’autunno 2021, è stata azzerata per ogni fornitura di energia elettrica domestica. La somma solitamente corrisposta da ogni utente è stata sostituita da uno stanziamento straordinario del Governo.

Costi fissi e costi variabili della bolletta energia elettrica
Come abbiamo visto, alcuni costi della bolletta incidono di più e altri meno. Una situazione che muta nel tempo, con alcune voci che acquistano più rilevanza e altre meno, sino a scomparire. In generale, le spese variabili sono quelle determinate dall’andamento del mercato dell’energia, ad esempio il costo dell’energia stessa. I costi fissi, invece, sono stabiliti dall’ARERA in base ad altri parametri, come la potenza impegnata richiesta, non legati al consumo effettivo di energia. Altri costi fissi sono legati a provvedimenti legislativi che hanno disposto l’accorpamento di spese estranee alle rete elettrica (il canone RAI).
Alcuni costi fissi, come appunto il canone RAI, non sono evitabili dall’utente finale, a meno che non rinunci alla televisione. Altre spese, invece, possono cambiare a seconda dell’offerta del fornitore luce scelto. Cerca online i comparatori per trovare le migliori offerte sul mercato, o consulta il Portale Offerte dell’ARERA.
Spesa per la Materia Energia
La spesa per la materia energia è il costo delle diverse attività svolte dal venditore per fornire l’energia elettrica al cliente finale. Comprende l’acquisto dell’energia dai produttori sul mercato elettrico nazionale, il dispacciamento (il servizio fornito da Terna, che garantisce in ogni istante l’equilibrio tra la domanda e l’offerta dell’energia elettrica), i costi di commercializzazione al dettaglio e altri costi di fornitura finale all’utente. La spesa per l’energia è suddivisa in una quota energia da pagare in proporzione al consumo ed espressa nella bolletta energia elettrica in kW/h, e una quota fissa, espressa in euro/anno, che si paga per avere un’utenza attiva, anche in assenza di consumo e qualunque sia la potenza impegnata.
Tante aziende del Mercato Libero giocano su questa voce fondamentale per il costo finale della bolletta luce per proporre offerte energia elettrica convenienti. Guarda i costi nel dettaglio sulla nostra pagina offerte oppure chiama il nostro numero verde gratuito 800.71.99.30 per essere assistito senza impegno da un nostro consulente energia.
Imposte
Le imposte fiscali che troviamo nella bolletta energia elettrica sono composte da:
- Accisa o imposta di consumo, differenziata per scaglioni di consumo e tipologia di impiego ;
- IVA (Imposta Valore Aggiunto), applicata sull’importo totale della fattura (compresa l’imposta di consumo).
Tuttavia, non tutti gli utenti luce si troveranno a pagare pienamente l’accisa sull’energia elettrica. Diverse categorie aziendali e alcune categorie di utenti domestici sono esentati dal pagamento dell’imposta di consumo. Per esempio, gli utenti domestici con tariffa non residente pagheranno l’accisa su tutti i kW consumati; gli utenti residenti, invece, si troveranno a pagare l’accisa piena solo in certi casi, di solito solo su una parte del consumo, in base alla potenza disponibile (la portata massima per unità di tempo dell’allacciamento di luce elettrica) del proprio contatore.
Chi ha una utenza domestica residente e contatore con potenza disponibile superiore ai 3kW pagherà sempre l’imposta di consumo, chi ha invece una potenza pari o inferiore ai 3kW in diversi casi pagherà l’accisa solo se supera il consumo di 150 kWh in un mese. Tra le aziende o le utenze non domestiche l’accisa è invece azzerata del tutto non in base al consumo ma in base all’attività svolta dall’ente in cui l’utenza è attivata. Sono infatti esenti dal pagamento dell’accisa:
- Forze armate di qualsiasi Stato facenti parte della NATO;
- Enti diplomatici, consolari e organizzazioni riconosciute;
- Paesi terzi e organizzazioni internazionali che godono di esenzione IVA;
- Aziende che produco grazie a impianti azionati da fonti rinnovabili ai sensi della norma vigente, purché con potenza superiore ai 20kW;
- Imprese che producono energia elettrica;
- Imprese che impiegano l’energia elettrica per il funzionamento e gestione di linee ferroviarie per trasporto merci e passeggeri e/o di linee di trasporto urbano e interurbano.
Inoltre, le aziende che hanno la necessità di testare o collaudare macchinari che richiedono un alto consumo di energia elettrica possono richiedere l’esenzione per il periodo relativo al test.
Spesa per il trasporto e la gestione del contatore
Il nome è già una definizione. Sono i costi che il fornitore luce deve sostenere per consegnare l’energia elettrica all’utente finale. Comprende quindi tutti gli importi sostenuti per il trasporto dell’energia elettrica sulle reti di trasmissione nazionali (di competenza di Terna) e locali, e per l’attività di misura dell’energia, che comprende anche la gestione del contatore. Tutte queste attività (trasporto locale e gestione contatore) sono sempre di competenza del distributore locale e non del fornitore, che si limiterà ad addebitare all’utente finale le spese sostenute in base alle indicazioni ARERA.
I dettagli spesa sono infatti decisi dall’Autorità per l’energia sulla base di criteri uniformi su tutto il territorio nazionale e tenendo conto dei costi sostenuti da fornitore e distributore per queste attività. Anche in questo caso la spesa è divisa al suo interno: quota energia (da pagare in base al consumo), quota fissa (da pagare per avere un’utenza attivata) e quota potenza, che varia in base alla potenza impegnata del proprio contatore e anche in questo caso è stabilita a prescindere dal consumo effettivo.
Oneri generali di sistema
Comprende i corrispettivi destinati alla copertura di costi relativi ad attività di interesse generale per il sistema elettrico pagati dai clienti finali e comprende:
- messa in sicurezza delle vecchie centrali nucleari italiane e costi delle misure di compensazione territoriale;
- incentivi allo sviluppo di impianti di produzione con fonti rinnovabili e altre fonti di energia dichiarate tali dal legislatore;
- agevolazioni tariffarie per il settore ferroviario nazionale;
- sostegno alla ricerca sul sistema energia;
- copertura del bonus energia elettrica o bonus sociale (che naturalmente non viene pagato dai clienti cui è stato riconosciuto);
- copertura delle agevolazioni per le imprese a forte consumo di energia (acciaierie, vetrerie, ecc.) e delle integrazioni per le imprese elettriche minori;
- misure di promozione dell’efficienza energetica.
Con i vari decreti del governo in seguito al caro energia 2021, il costo degli oneri generali di sistema è stato azzerato per tutte le utenze domestiche dell’energia elettrica e per le PMI.
Come risparmiare sulla bolletta energia elettrica?
La scelta della migliore tariffa luce a questo punto diventa più semplice per risparmiare in maniera decisiva sulla bolletta. Viste le percentuali in cui incidono le diverse voci, e la limitata possibilità di agire su altre, diventa importante concentrarsi su un fattore fondamentale, il costo per kWh della materia energia. Se si sceglie di restare nel sistema a Maggior Tutela (gestito dal Servizio Elettrico Nazionale nelle aree dove il distributore per la rete elettrica è E-Distribuzione), questa scelta viene calata dall’alto. L’ARERA, infatti, stabilisce il costo dell’energia ogni tre mesi e non c’è possibilità di cambiare il prezzo finale, ma solo di limitare i consumi, qualora si voglia risparmiare.
All’interno del Mercato Libero, invece, il prezzo dell’energia viene stabilito liberamente dal venditore finale o fornitore, che potrà quindi proporre delle offerte al cliente finali in diversi casi più convenienti del prezzo imposto del Mercato Tutelato. Per scegliere le tariffe migliori puoi confrontare le diverse offerte energia elettrica sui comparatori online, dei siti web attraverso i quali è possibile vedere la differenza di prezzo e trovare contratti per l’energia elettrica davvero convenienti. Puoi provare il Portale Offerte dell’Autorità per l’energia e confrontare le offerte luce di aziende grandi come Enel o Edison, oppure più piccole come Volty o Sorgenia, e trovare la tariffa giusta per rendere la tua bolletta energia elettrica più leggera!
Ci sono poi altri modi per avere una bolletta elettricità più leggera quando si attiva una contratto di fornitura oppure quando si è in difficoltà economica, dall’intestazione del contratto alla modalità di fatturazione e pagamento. Eccone alcuni.
Bolletta energia elettrica “digitale” e addebito sul conto
Da diversi anni tante compagnie del mercato libero e in Maggior Tutela offrono un piccolo sconto sulla bolletta luce agli utenti che decidono di ricevere la bolletta online, eliminando i costi del cartaceo e della relativa spedizione. Un altro modo per alleggerire la bolletta dell’energia elettrica è richiedere l’addebito su conto corrente o carta di credito. In questo modo i venditori hanno una sorta di assicurazione sulla puntualità dei pagamenti (quindi degli ingressi in azienda) e possono permettersi di non richiedere una caparra all’attivazione del contratto di fornitura.

Tariffa residenti o non residenti?
Un’altra voce spesso sottovalutata riguarda l’intestazione dell’utenza come cliente residente. Molte persone in affitto non si preoccupano di cambiare la residenza o di intestare la bolletta, se è possibile, a chi risiede a quell’indirizzo. Eppure, come abbiamo visto analizzando le voci che compongono il prezzo della bolletta energia elettrica, con la tariffa residenti a volte è possibile pagare anche fino a metà il prezzo dell’energia elettrica.
Rateizzazione della bolletta luce
Con l’impennata dei prezzi dell’energia iniziata nel 2021 le autorità di tutela hanno concordato con il governo diverse misure per contenere gli aumenti dei prezzi. L’ARERA, con la delibera 636/2021/R/com, ha disposto la possibilità di pagare a rate la bolletta energia dell’elettrica per tutte le fatture del 2022 emesse fino al 30 aprile nei confronti degli utenti domestici, senza che sia necessario attenderne la scadenza, secondo precise condizioni:
- l’importo da rateizzare deve essere maggiore di 50 €;
- la richiesta di rateizzazione di una bolletta deve avvenire entro 10 giorni dalla sua scadenza;
- le rate non potranno essere cumulabili e dovranno mantenere la frequenza del ciclo di fatturazione (mensile o bimestrale);
- le rate non possono essere meno di due.
Segui il link per capire chi può pagare a rate la bolletta luce.
Altre attività utili online
Può essere utile, in molti casi, consultare il sito del proprio venditore. All’interno del proprio account (assegnato al momento della sottoscrizione del contratto) è spesso possibile compiere molte procedure che richiederebbero lunghe trafile agli sportelli e spese aggiuntive. Per esempio, molti fornitori permettono di fare la voltura compilando un semplice modulo online. È inoltre possibile verificare in ogni momento lo stato dei propri pagamenti o modificare i propri dati (es. numero di telefono o indirizzo email), oltre che scaricare le vecchie bollette per gestire eventuali verifiche fiscali.